Diario

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  • Maria Giovanna Pisani scrive:

    Salve a tutti,
    rivolgo un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati nella grandiosa e laboriosa opera di “riscoperta” dell’uomo, del poeta, del filosofo, Lorenzo Calogero. Ho partecipato negli scorsi anni a diversi convegni e celebrazioni di un autore, che considero personalmente il “faro” della poesia italiana contemporanea. Nella mia attività di docente di lettere nella scuola secondaria di secondo grado, ormai da qualche tempo e con molto piacere, mi adopero con i miei studenti per far conoscere e approfondire il pensiero, le opere e le qualità di un autore ancora troppo poco “valorizzato”. Colgo l’occasione per parteciparVi di un lavoro realizzato in soli due mesi dagli studenti della classe terza dell’Istituto Tecnico Economico di Mileto, da me seguiti per il secondo anno consecutivo. Senza alcuna pretesa di voler considerare il lavoro un’alta espressione di linguaggio cinematografico, ma solo dotati di una discreta competenza di analisi testuale e interpretativa, di una sufficiente conoscenza dei linguaggi multimediali, nonché di un spiccato spirito di squadra, i discenti hanno “sceneggiato” la poesia “Angelo della Mattina”, realizzando un breve cortometraggio nell’ambito del 1° Concorso Regionale per giovani filmaker, organizzato dal Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza. E’ prevista la Manifestazione finale di Premiazione del migliore Cortometraggio, il prossimo 12 dicembre alle ore 9.30 presso il Teatro Morelli di Cosenza.
    L’augurio a tutti di un proficuo lavoro e di una continua e fattiva opera di divulgazione.
    Cordialità
    Maria Giovanna Pisani

     
  • Vincenzo scrive:

    Nel 1947 ho visto  il dott. Calogero a Melicuccà, io avevo 8 anni, ma non sapevo nulla della sua arte poetica. Sono orgoglioso di questo concittadino.
    Vincenzo Florio  Roma

     
  • Serafino Di Cesare scrive:

    LA PERLA
    (a Lorenzo Calogero)
     
    E’ un fuoco liquido
    l’alito del mondo,
    confuso non essere di chi è.
     
    Non c’è palingenesi
    e la morte è un lusso.
     
    Nelle tormentate valli
    si procede a stento.
     
    ***
     
    In fondo al nero del mare,
    la paura.
    Carcassa di cetaceo,
    a brandelli.
     
    Dentro quel nero,
    regna.
    Regna in silenzio,
    incontrastata,
    attorniata da brama vorace.
     
    Vaghi filamenti fluttuanti
    sfamano figli ingrati.
     
    ***
     
    Quel nugolo spiovente di occhi dischiusi
    figlio di un muto rinascere
    abbraccia spauriti mondi nuovi.
     
    L’acquoso incedere di ricordi assopiti:
    sui loro tricorni si raccoglie
    l’alito nebbioso del primo mattino.
     
    Copre di velluto l’immanente
    la schiva notte adagiata sui petali del mondo
     
    Ordigni di seta
    i pensieri fra ricordi ormai muti.
    La verità è una concrezione di idee.
     
    ***
     
    La via di fuga di una vita esautorata
    bagna i suoi piedi nelle acque dello Stige,
    inseguendo allucinazioni escatologiche
    sempre in bilico.
     
    La perla avvolta in un’escara
    riposa sulle ceneri dell’esegeta.
     
    Occidue sensazioni,
    vaghezza dello strale intellettivo,
    usura…
     
    ***
     
    Rumorio di batraci!
    Sul barbacane
    un falco.
     
    Balenio…
     
    Il bardo.
    Il parnaso.
     
     
     
     
     

     
  • Giuseppe Teobaldelli scrive:

    Annuncio che è in edicola un mio articolo su Lorenzo Calogero, alle pagine 16/17 della rivista “FRIGIDAIRE” n. 234 (inserto del quotidiano “Liberazione” uscito il 12 Maggio) e resterà in vendita in edicola, in quanto rivista, sino a fine mese.
    Saluti, Giuseppe Teobaldelli Teo de Taldus Maceratensis
     

     
  • arianna scrive:

    salve a tutti, sono stata invitata a curare un piccolo intervento a Catanzaro dedicato al nostro amato poeta Lorenzo Calogero qui di seguito lascio link con locandina un caro saluto a tutti, a presto.
    Arianna
    http://c3.ac-images.myspacecdn.com/images02/123/l_54a12d8aa9e74f05a8030301b993e10e.jpg
     

     
  • giuseppe teobaldelli scrive:

    E’ questo il sapore misterioso, un’aura scura che certi suoi versi avvolge e deforma, torce, come in Trakl quando dice: “…Nell’azzurra grotta dove sibila ora bruna gramigna ripensano i taciti rami; frusciare di foglie che tra le rocce suona; ché bestia azzurra, rosseggiando nel buio degli alberi, rossa virilità china su acque silenziose” ecc. e così in CCXLIX di Calogero abbiamo: “Ma già il ginepro s’interseca /coi rami; io sapevo questo strappo/a grappolo e tu sull’erba/sei stanco. Ti salva una valva/una umida unghia sull’erba”.
    Cordialmente, Giuseppe Teobaldelli Teo de Baldus Maceratensis

     
  • giuseppe teobaldelli scrive:

    Difficilissimo dire dov’è la grandezza di Lorenzo Calogero, il cui strano nome, che ognuno potrebbe avere, almeno nel meridione, non suscita tra i più alcuna sensazione, nessuna èco, nessuna memoria; quando ne parlo mi guardano, in genere,  con perplessità, come se io scherzassi; è infatti poco conosciuto. Per quanto mi riguarda (l’ho scoperto da un paio d’anni, non di più) è il più grande poeta italiano del ’900 e che può stare benissimo – al pari di Rilke, Trakl , Hofmannsthal, Pessoa – nel novero dei più grandi poeti europei tragici del secolo scorso. E’ questo il punto: la sua è poesia tragica come fù, d’altronde, tragica la sua vita. Ne è il perfetto specchio. Peccato che i maggiori esponenti della poesia italiana del suo tempo non ne abbiano capito l’importanza (a parte Sinisgalli), – evidentemente perché era ad essi di gran lunga superiore.
    Cordialmente, Giuseppe Teobaldelli Teo de Baldus Maceratensis

     
  • francesca scrive:

    posso e devo  ringraziarvi per offrirmi il suo sguardo, che non è un foglio è un attimo consapevole di vita, la propria e quella di ognuno, qui, come capita…sulla terra, tra piega e squarcio, tra la beatitudine di essere alle cose (un bacio, una folata, un fiore) e la condanna di essere le cose, la vita,che ti posrta alla fine di essa. Ma accetta, nell’umiltà della pietra, sorpreso di un bacio.

     
  • Nino Cannatà scrive:

    Il messaggio poetico di LEONARDO SINISGALLI evidentemente è ancora attuale e lo dedichiamo a quanti ancora agiscono in modo scorretto;

    Quale vergogna per voi
    amici vittoriosi, splendenti,
    quale scherno alla vostra boria
    la sfortuna, la miseria
    d’un uomo inetto, innocente!
    Lorenzo Calogero da Melicuccà
    è venuto a chiedervi pietà
    in nome della poesia.

    Come un cane infetto
    ha raspato alle vostre porte
    nessuno gli ha aperto.

    Oh i meschini crucci
    per il lauro che appassisce
    intorno alle tempie secche!

    Sono più vispe le sue pulci.
    Contano più le sue parole
    perdute, insensate, fragranti
    dei fiori scelti con i guanti,
    delle stelle irritanti.

    da L’età della luna, Milano, Mondadori, 1962

     
  • Francesca Bellati scrive:

    Grazie per quest’altro numero  (27) della rivista on-line.

    “Dal tempo delle acque
    brucano nel cuore solo se stessi“

    Questa poesia è di una profondità che esprime il tempo. Mi sorprende sempre il suo sguardo mai contingente, sulle cose su cui viene a posarsi, ma così consapevole del tempo che esse hanno attraversato.
    E’ uno sguardo lontanissimo il suo, raso al suolo, non lo risparmia nemmeno l’arsura di un petalo della sua antichità d’essere. Ne parla con empatia, con la sete di chi da tempo è sulla terra, per cicli di cui ha pietà.

     
  • Rosa Benigni scrive:

    una più bella dell’altra le poesie nella rivista… le musiche sublimi…. per non parlare delle foto bellissime!
    grazie!

     
  • Valentina Dugo scrive:

    S’è schiuso un varco e il palco dove danzano i sogni ora li riversa nel tempo. Bagliori di una Città Fantastica nell’ orizzonte che s’avvicina.

     
  • Pietro Calogero scrive:

    Anche se non sono stato presente ho seguito con passione il debutto dello spettacolo al Teatro Belli che da quanto riferitomi non ha tradito le aspettative.
    A nome degli eredi che so di rappresentare esprimo ancora una volta un sentito apprezzamento e ringraziamento al gruppo Villanuccia da estendere a Carlo Emilio Lerici 

     
  • Pietro scrive:

    un grazie a Villanuccia per le sue iniziative

     
  • valentina dugo scrive:

    Lorenzo, è nato il tempo di un nuovo destino

     
  • Gae Sicari Ruffo scrive:

    Non potendo essere presente alla cerimonia di saluto sul sepolcro del poeta Lorenzo Calogero, mi sento lo stesso partecipe ed invio una poesia in suo onore:

    Oggi il tuo anniversario.
    Penso a quando t’incontrai
    in cima alle cose non dette
    e flebile la tua voce
    mi raggiunse ansante
    solitaria messaggera
    d’una pace infinita, serena
    dopo il tormentato giro
    di lune che rapido
    nel suo gorgo
    raggiunse il tramonto.
    Riposa, mio caro!

    Gae Sicari Ruffo

     
  • aria scrive:

    vi lascio il link del primo primo discorso a Palmi che ho fatto a nome di Villanuccia  per sollecitare lo sblocco del carteggio e il recupero culturale di questo nostro amato Poeta! perché la storia di una rinascita non può essere mai cancellata! spero di ricevere il materiale relativo allo spettacolo e al recital vi abbraccio tutti miei cari compagni di questa piccola grande battaglia culturale! la dedico a tutti voi
    http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=49884001
    un caro abbraccio Arianna

     
  • francesca scrive:

    grazie per questo stupendo numero  della poesia di Calogero, che la musica scorre, la puoi leggere nei fiori e nel muschio dell’immagine, perchè parla di vita, sempre. Non sconta dolore, ma dalla contingenza dei fatti dei momenti degli affetti, dei frutti piccoli, lo riconduce all’eterna provenienza di tutto.

     
  • francesca scrive:

    “…COM’è SOLIDO IL SAPORE…”
    com’è solido il sapore di limone in una giornata in cui la luce è quasi afferrabile, la realtà pare solida, eppure scivola, dietro di te, pochi attimi dopo, perchè non sei riuscito ad afferrare questa realtà di limone che appariva eterna, perchè solida, e “attiguo” il tuo sopore in una giornata gelida

     
  • Francesco scrive:

    Finalmente uno dei più grandi poeti italiani riemerge dall’oblio, illuminato dalla luce vivida della Sua poetica.

     
  • aria scrive:

    …il Convegno sul mio amatissimo Poeta Lorenzo Calogero ha ridato luce a quest’Opera sublime e innovativa, ha ridato voce ad un poeta straordinario…da anni il nostro gruppo ha coltivato questo sogno con grande forza e amore…ed è struggente pensare quanti anni di silenzio e disinteresse sono trascorsi prima che questo grande risveglio avvenisse…perchè solo le più sincere e fresche speranze volano alte sulle ali del destino! Arianna

     
  • Pierluigi Sposato scrive:

    Sto producendo con molto sforzi un film da girare interamente in Calabria e ho deciso di inserire alcune poesie del poeta all’interno della struttura narrativa, magari questo gesto farà piacere agli appassionati.
    un abbraccio

     
  • valentina dugo scrive:

    Un bilancio più intimo di un resoconto richiede la conclusione dei lavori del convegno “Lorenzo Calogero 1910-2010 - l’ombra assidua della poesia”. Da qui, da Villanuccia, è sembrato qualcosa di vitale, qualcosa che ha a che vedere come a un nodo che si scioglie, qualcosa che fiorisce. Ci sono stati picchi di intensità rare per un cospetto di studiosi: l’autore, inteso come oggetto di ricognizioni critiche e filologiche, non ha questo dramma di per sè, di farsi ascoltare. Lorenzo Calogero è invece tutto un destino, ancora non estinto, da cui siamo dipesi. L’ombra assidua di una richiesta di ascolto era viva, nelle relazioni e nelle testimonianze, nelle commozioni. Gli 804 manoscritti hanno ora un archivio -Archilet- disponibile presso l’Università della Calabria. Che sia una finestra da cui affacciarsi su un universo, la “Città Fantastica” di Lorenzo Calogero.

     
  • Gae scrive:

    Sono una studiosa di Lorenzo Calogero.Lo apprezzo da tanto tempo ed ho scritto per lui sulla Rivista “Calabria Sconosciuta”,quando ancora nessun interesse si manifestava per la sua produzione . Ho partecipato a  relazioni e convegni   organizzati da Nuovo Umanesimo che opera in Calabria da più di vent’anni. Ora sembra che il clima culturale sia cambiato e che ci siano nuove aperture. Mi auguro che producano un vivo accostamento a  questo grande poeta che merita d’essere amato universalmente . 

     
  • Luca scrive:

    Salve!
    Un paio d’anni fa ho scritto la tesi di laurea triennale su Lorenzo Calogero, servendomi anche del vostro sito, quindi grazie!
    Mi fa molto piacere trovarlo ampliato e aggiornato

     
  • peppe cavallari scrive:

    non erano più favolosi quegli inverni che andava facilmente via la luce (e si restava increduli in attimi di pura amnesia)?

     
  • Rossana scrive:

    Gentilissimi, il sito è straordinario, talmente bello da far commuovere. Leggo Calogero ormai da qualche anno e gli ho dedicato alcune poesie che leggerò durante la rassegna poetica ‘Traghetti di poesia’ che si terrà a Cagliari il prossimo 2 febbraio. Parteciperò alla rassegna  in qualità di autrice e coglierò l’occasione per diffondere la conoscenza dell’opera di Calogero, ingiustamente e indegnamente trascurata. Contattatemi se vi fa piacere, vi fornirò maggiori informazioni. Con stima Rossana Abis

     
  • NERINA FRANCA MANDARINO scrive:

    Bellissime liriche! Autore ingiustamente poco conosciuto. Mi auguro che questa iniziativa renda il giusto merito a chi tanto riesce a scuotere l’animo umano.

     
  • valentina dugo scrive:

    A te, Lorenzo…

     
  • Andrea scrive:

    Bellissimo sito, viva la poesia!

     
  • Nino Cannatà scrive:

bibliografia

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